

Gentili Ospiti, con estremo piacere lo staff di Cantine Giacomo Montresor vi dà il benvenuto all’interno del Nostro Museo. Lungo questo percorso vi accompagneremo attraverso la nostra storia, le nostre tradizioni e i nostri valori, facendovi vivere un’esperienza sensoriale indimenticabile.
Abbiamo voluto dedicare questo primo spazio alle tappe più importanti della nostra storia e al contesto in cui essa si è sviluppata nella città di Verona.
Tutto nasce nel lontano 1600, quando la famiglia Montresor, partita dalla Francia, si stabilisce a Verona nelle campagne di Bussolengo. Alla vostra destra vedete una riproduzione del più antico documento che testimonia la presenza dei Montresor nel nostro territorio e il loro lavoro di viticoltori.
La storia di Cantine Giacomo Montresor prende il via oltre due secoli dopo, in un contesto storico e culturale molto mutato.
Nella seconda metà dell’800 la rivoluzione industriale cambia profondamente il volto e il ruolo di Verona e con l costruzione della stazione di Porta Vescovo la città diviene un importante crocevia commerciale nel Nord Italia. I vini veronesi cominciano a essere conosciuti anche Oltralpe e nel 1873 vengono presentati per la prima volta all’Esposizione Internazionale di Vienna.
Giacomo Montresor in quegli anni decide di aprire una cantina in via XX Settembre, l’importante strada che collega la stazione di Porta Vescovo al centro della città. La struttura ospita nell’interrato un piccolo laboratorio per la vinificazione e l’imbottigliamento e al piano terra, sulla via principale, l’osteria dove i vini sono serviti al pubblico.
Il 1892 è l’anno che sancisce la nascita della Cantine Giacomo Montresor, quando Gaetano Montresor acquista una piccola cantina nelle campagne a ovest della città e decide di intitolarla al figlio Giacomo. Sono anni difficili per la coltivazione della vite perché i viticoltori devono fare i conti con la fillossera, un parassita delle radici che in quel periodo determinò l’estirpo di oltre la metà degli ettari nella nostra provincia.
Malgrado le difficoltà l’azienda prospera e nel 1910 è tra le prime imprese veronesi ad aderire a Confindustria. In quegli anni a Verona si inaugura la prima stagione di Opera lirica, una tradizione che ha reso questa città famosa in tutto il mondo.
Al termine della Prima guerra mondiale, spinta dagli italiani emigrati in nord America, la domanda di vini veronesi cresce oltreoceano. Per Giacomo è un’enorme opportunità e l’affronterà da pioniere disegnando una bottiglia leggera, che richiama la forma tipica del fiasco e che è in grado di proteggere il vino durante la lunga attraversata oceanica: è il 1921 e nasce la bottiglia Satinata, oggi un’icona della nostra azienda.
L’attività cresce e Giacomo Montresor decide di acquistare un grande appezzamento alle porte della Valpolicella dove nel 1930 costruirà la Cantina dove vi trovate in questo momento. Il nuovo stabilimento è più grande e meglio attrezzato, con una vasta zona di tini in cemento e una bottaia interrata per i vini più pregiati.
Nei tragici anni della Seconda guerra mondiale, la Cantina, in una posizione strategica per la difesa della linea ferroviaria del Brennero, viene occupata dall’esercito tedesco e tutta l’attività produttiva è sospesa.
Nel 1946, dopo la liberazione, tutto cambia: in Italia il referendum sancisce la fine della monarchia e la nascita della Repubblica. Anche le Cantine Giacomo Montresor ripartono, guidate dal figlio del fondatore, Bruno Montresor. Nello stesso anno viene anche prodotta la prima bottiglia del precursore dell’Amarone, Il Recioto Rustego Montresor.
Negli anni 50 l’azienda un periodo molto florido grazie allo sviluppo di progetti enologici innovativi: nasce ad esempio un nuovo prodotto rivolto principalmente ai giovani: l’Aperitivo Montresor detto Rosso del Cuore e precursore dello spritz, una miscela composta da vino, arance, assenzio, rabarbaro e china.
Nel 1958 Bruno Montresor grazie ai diversi incarichi istituzionali rivestiti e alla guida di un’azienda che all’epoca occupava oltre 100 dipendenti, viene nominato Commendatore dal Presidente della Repubblica Gronchi.
Negli anni del boom economico, Verona, come molte altre città d’Italia, è soggetta a uno sviluppo urbanistico notevole e così la nostra sede, un tempo situata in aperta campagna, viene inglobata nel tessuto cittadino.
La costante crescita della produzione di vini in Italia, e in particolare a Verona, città con la maggior quantità di ettari vitati nella penisola, porta alla fondazione della prima fiera dedicata a questo settore: è il 1967 e Vinitaly muove i suoi primi passi. Cantine Giacomo Montresor vi partecipa fin dalla prima edizione e per questo, nel 2016, viene premiata, tra le pochissime altre aziende del vino italiane, per la sua cinquantesima presenza. In quegli anni il portfolio dei vini della Cantina rispecchia quella eterogeneità che il nostro territorio e le tecnologie installate permettono di ottenere: dal più identitario Amarone della Valpolicella, a vini fermi e frizzanti.
L’azienda continua a portare avanti una storia di successo fino al 2018, quando Terre Cevico acquisendo delle partecipazioni della società, si fa ambasciatore dell’eredità di Cantine Giacomo Montresor nel mondo con il progetto Montresor Heritage.